La Chiesa di San Pietro
Ultima modifica 19 dicembre 2023
La chiesa di S. Pietro è denominata “ad Muricentum” o “ad Centum murum”, come le fonti la definiscono, per la presenza di numerosi resti romani che la caratterizzano e la delimitano.
Essa sorge poco al di fuori dell'abitato di Montebuono, in località Grignano, presso l’area cimiteriale, su di un'altura che, sovrastata dai monti Sabini, domina la valle del Tevere. Essa risale probabilmente alla seconda metà del XIII secolo.
La facciata è a capanna con spioventi asimmetrici, l’ingresso è spostato verso sinistra. L’interno è a due navate, divise da quattro arconi ribassati su pilastri e colonne che sostengono un muro su cui si aprono verso l’interno della navata tre monofore. La navata di destra è suddivisa in tre campate, di cui le ultime due sono coperte da volte a crociera.
Staccato dalla chiesa sorge il campanile a pianta quadrata con due ordini di bifore divise da piastrini. Le bifore del secondo ordine sono collegate da una cornice lievemente aggettate in laterizio che corre lungo tutti e quattro i lati del campanile. Il campanile è databile al XII secolo e per le sue caratteristiche costruttive può essere attribuito a maestranze lombarde.
La chiesa, pur fortemente rimaneggiata nel tempo, conserva i lineamenti della originaria struttura romanica che i recenti lavori di restauro hanno messo nuovamente in evidenza, eliminando molte delle superfetazioni successive. I lavori di rifacimento della pavimentazione hanno poi riportato in luce una serie di ambienti, in parte riutilizzati nel tempo come ossari, che appartenevano alla villa rustica normalmente definita le "Terme di Agrippa", per via di un frammento di epigrafe ritrovata tra le rovine, che menzionava il generale Marco Vipsanio Agrippa, tra l'altro anche genero dell'imperatore Augusto, morto a soli 51 anni in Campania nel 12 a.C.
L’apparato decorativo interno indica nella fine del trecento e nella prima metà del quattrocento un periodo di grande fervore innovativo. I dipinti più antichi conservatesi all’interno del complesso sono quelli della controfacciata. Si tratta d’immagini votive già scialbate. A destra dell’ingresso in alto, una Madonna in trono con Bambino, in basso di nuovo la Madonna in trono con il Bambino fra angeli e san Giovanni Battista. A sinistra del portale sono raffigurate due madonne con Bambino ritratte l’una mentre Gesù le accarezza il viso, l’altro nell’atto di allattare il Figlio. Nella zona sovrastante, in due grandi pannelli, sono affrescati il Martirio di San Lorenzo e il Miracolo della Madonna dell’Oliva. Nella navata destra della cappella si trova il dipinto dell’incontro di Gioacchino ed Anna alla Porta Aurea. All’interno, disposti sulle pareti laterali alcuni episodi della Vita del Battista (il battesimo di Cristo, il banchetto di Erode e La decollazione) , il Martirio di San Giovanni evangelista e Miracoli dell’apostolo Giacomo Maggiore; sulla parete di fondo c’è la Crocifissione. L'importante ciclo pittorico è stato realizzato da Iacopo da Roccantica, seguace di Ottaviano Nelli,
Con la costruzione della chiesa, nella quale furono reimpiegati molti materiali d'età romana, i muri della villa furono rasati soltanto in parte, sono quindi riemerse pavimentazioni musive o in opus spicatum, lacerti di pareti affrescate, una cisterna perfettamente intonacata, restituendo uno spaccato di grande interesse di alcuni ambienti pertinenti alla parte padronale della villa, la cui estensione era indubbiamente molto ampia.